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I seminari residenziali del Circo d’Abruzzo sono a cura di Emmanuel Gallot-Lavallée e si svolgono a Villa Scontrone - frazione del comune di Scontrone in provincia dell’Aquila.

L’alloggio è compreso nel costo dei seminari. Per il mangiare, si dividerà la spesa tra tutti i partecipanti e si cucinerà in sede (per saperne di più, visitare la pagina Filosofia.)

Il Circo d’Abruzzo è aperto a tutti, con o senza esperienza teatrale. Non sono richieste specifiche attitudini e non ci sono limiti d'età.

*I corsi saranno attivati solo al raggiungimento del numero minimo di partecipanti.

Per info, costi e iscrizioni inviare una mail a: emmanuelclown@hotmail.com

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SEMINARI RESIDENZIALI DEL CIRCO D’ABRUZZO
[Villa Scontrone, Comune di Scontrone - L'Aquila]

ESTATE 2025:

Seminario residenziale – Dal 4 al 9 agosto 2025:
Tema: “La presenza e la scoperta di sé” (Clown e gioco)
Programma di studi (cliccare QUI)

Seminario residenziale – Dal 9 al 14 agosto 2025:
Tema: “L’arte di non saper ballare” (Clown e Danza)
Programma di studi (cliccare QUI)

Seminario residenziale – Dal 14 al 19 agosto 2025:
Tema: “Circo e Teatro di strada” (Clown e Arti di strada)
Programma di studi (cliccare QUI)

Seminario residenziale – Dal 19 al 24 agosto 2025:
Tema: “Pellegrinaggio di un clown – Pantomime e racconti gestuali” (Clown, teatri gestuali e spiritualità)
Programma di studi (cliccare QUI)

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Programmi di studio dei seminari residenziali


ESTATE 2025:

L'arte non è uno studio, ma esprime un modo di vivere insolito e leggero. Il clown propone degli scherzi seri... ad esempio vivere senza pesi! Il teatro permette, a chi lo desidera, di vedere le proprie immagini in profondità e dopo un tuffo in fondo al lago del Sé si riporteranno a riva dei tesori dimenticati. Siamo quando siamo aperti, vulnerabili; il clown apre mille porte... Questo dice il lago, che è lo sguardo del pubblico. Siamo quando non pesiamo, dice la vita.


Programma SEMINARIO “LA PRESENZA E LA SCOPERTA DI SÉ”
(4 - 9 agosto 2025)

Non siamo abituati a farci conoscere con il nostro vero volto. Ci mascheriamo spesso senza nemmeno accorgercene. Il clown ci permettere di fare cadere le maschere e rivelare i diversi volti sotto, volti nascenti e fragili che traducono quel che siamo: la sottile e delicata presenza. I muscoli tesi si rilassano, il gioco del clown trasforma le pietre in farfalle, l'infanzia messa in scena ci fa riscoprire un paesaggio interiore spesso negato.
Presenza e libertà interiore - Siamo sempre ingombrati da pensieri che offuscano la ragione da mille idee confuse che poi sembrano giocare a disturbarci. Come fare per essere veri, limpidi? Il lavoro sul clown ci permette di essere guardati dal pubblico in tutta sincerità. Siamo come siamo e all'improvviso cadono i giudizi, i pensieri scompaiono o si tranquillizzano. Lo sguardo del pubblico gioca un ruolo purificatore, è come il fiume che porta via l'inutile in noi, lasciando fiorire una nuova verità.
Il lavoro sul clown non è un lavoro tecnico dove impariamo a fare ridere per fare ridere, è un viaggio innocente nella profondità di sé. Dopo le improvvisazioni qualcosa è cambiato: lo sguardo, il respiro. Niente è come prima. Siamo. Si sente un'armonia tra sé stessi e il pubblico… Il clown si manifesta ora come gioco e divertimento.
Vedremo: le entrate comiche, le camminate del clown e soprattutto useremo le nostre incapacità e mancanze come energia creatrice. Tutto si rovescia! La timidezza diventa fonte di scherzi e di scoperte.



Programma SEMINARIO “L’ARTE DI NON SAPER BALLARE"
(9 - 14 agosto 2025)

Attraverso la danza l’attore libera il suo stato d’animo, gioca, si perde nei gesti musicali… ma sa davvero ballare? Vedremo il Cha cha cha, qualche passo di tango, tutto ciò che il grande Nureyev non avrebbe mai voluto vedere. Durante questi brevi balli goffi, buffi e delicati assieme, emergeranno dei sentimenti profondi: il senso del ridicolo, il senso d’incapacità. Il clown gioca su pochi gesti fragili. Nel nostro lavoro faremo riferimento a diverse epoche, saltando dal Charleston agli anni ’60, dalla musica di operetta al ragtime.

  • Ritorno alla tecnica della danza: l'atteggiamento, il portamento
  • Qualche passo di danza moderna e di danza classica (Cha cha cha, Tango, passi con il tutù, ecc)
  • Numero di danza e fallimento; il senso del ridicolo nell'attore
  • Studieremo l'arte di ballare insieme e di ballare male...
  • La danza come elemento di gioia e di risveglio del corpo
  • Scherzi e giochi da clown
  • Scoperta e stupore di fronte al pubblico
  • Il ritorno alla calma e al silenzio
  • L'esagerazione e le gags di circo
  • Il travestimento


Programma SEMINARIO “CIRCO E TEATRO DI STRADA"
(14 - 19 agosto 2025)

Questo seminario si svolgerà all'insegna del gioco! Giocare a perdifiato con un pettine, con un testo di poesia, con un travestimento.

  • Il gioco diventa la guida del nostro lavoro: la giocoleria, l'acrobazia (o almeno il fare finta di essere un acrobata senza esserlo davvero!),
  • Le entrate comiche di Fellini, il riso, il pianto, le cadute
  • Si studierà “l'arte delle botte” - prendere e dare uno schiaffo ma senza aggressività, in modo plastico e morbido).
  • Seguiremo i passi di Charlie Chaplin, ecco nascere il film muto degli anni ‘20
  • Creeremo dei piccoli interventi teatrali, dei passi di danza che presenteremo all'improvviso, in pubblico. Lo spettacolo non sarà perfetto, come imperfetti siamo noi. Il teatro di strada sarà un luogo spettacolare e libero, uno spazio dove l'attore improvviserà, guidato dall'insegnante, sotto lo sguardo del pubblico. Portare i nasi rossi!


Programma SEMINARIO “PELLEGRINAGGIO DI UN CLOWN, PANTOMIME E RACCONTI GESTUALI"
(19 - 24 agosto 2025)

Quest'ultimo seminario si presenta come un pellegrinaggio, vivere è vivere come nomadi, attraversare i propri deserti. E così cammineremo facendo passeggiate sul tema dell‘attenzione, della consapevolezza (e del gioco!). E ci fermeremo sotto un albero, vicino al lago per proseguire quel viaggio alla verticale di sé stessi.
Inventeremo dei testi spirituali, metteremo in scena le comiche favole zen, il Mahabharata indù e i racconti africani. 
Viaggeremo per sentieri colorati e, approfittando dell'ombra del bosco, proseguiremo con il canto, la scrittura, la meditazione e il gioco dei clown questa ricerca dell'armonia interiore.

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La pedagogia del clown teatrale e dei teatri gestuali porta alla definizione di un uomo nuovo, libero della propria corazza, e vestito d'azzurro.

"Un giorno nacque un uomo. Nato da una pietra, ne aveva l'aridità, nascosta nel pensiero.
Nato dal un albero ne aveva le radici, la paura di muoversi;
Nato da un cervo ne possedeva il nervosismo ma anche la sua bellezza quando si alzava dritto in piedi per guardare l'immensità della vita.
Nato dalla luna ne aveva la mutevolezza ma anche la luce negli occhi, che sognavano sempre mondi migliori.
Così, questo essere nato da tutti… si sentiva nessuno e si mise a piangere sotto una palma. Allora le sue lacrime designeranno un fiume dove tutti gli animali si abbeverano, dove la luna si mirava. Capì di essere un punto di riunione tra i diversi esseri. Si mise quindi una piuma in testa, un po' di terra ferruginosa rossa sulle guance e disse: "Visto che non sono nessuno, sarò un clown!". E fu il primo passo verso la conoscenza."

Emmanuel


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